Larghi & Piazzette
Un labirinto scandito da larghi e piazzetteUna peculiarità del centro storico di Tropea rispetto ad altre città costiere calabresi è la presenza all’interno del dedalo dell’antica rocca patrizia di numerose piazzette e di larghi che si alternano tra il Corso principale e le vie strette (in dialetto locale vinee) che conducono alla scoperta delle bellezze storiche e architettoniche dei palazzi nobiliari, delle chiese e dei conventi.
Questa conformazione urbanistica non è sempre stata presente all’interno della città antica. Fino alla fine del XVIII sec., infatti, tutto il masso di arenaria, grande appena 7 ettari quadrati dove si sviluppava l’area urbana di Tropea, era quasi interamente privo di larghi e di vie spaziose e arieggiate. Fu a causa del terribile terremoto del 5 febbraio 1783, il più cataclismatico della storia della Calabria, che si decise di ridare un nuovo aspetto all’asse viario del centro storico. Grazie all’intervento di ripristino e di tutela dell’architetto Ermenegildo Sintes, allievo del Vanvitelli, che intorno al 1785 si decise di demolire i palazzi danneggiati e pericolanti per ricavare dei larghi.
Questa scelta fu dettata da due ordini di fattore: 1) la presenza di larghi avrebbe favorito la ventilazione del centro storico e quindi giovato alla situazione igienico-sanitaria a causa della presenza nei bassi dei palazzi nobiliari, di tuguri fatiscenti in cui erano costipate le famiglie dei servitori, che spesso fungevano anche da ricovero per gli animali; 2) in caso di nuovi sismi, i larghi spaziosi avrebbero avuto la funzione di punti di raccolta per la popolazione sfollata. L’esempio maggiore che si può ammirare di questa riqualificazione del centro storico è Largo Galluppi, ricavato dalla demolizione di tre precedenti palazzi a schiera e di parte dell’antico convento dei Francescani Conventuali (attuale Liceo Scientifico) da cui si è ricavato l’attuale belvedere rivolto verso il porto turistico, la marina e il golfo di Sant’Eufemia.
Dario Godano